DI NODI E ISPIRAZIONE
- Laura
- 17 apr 2015
- Tempo di lettura: 2 min

A volte mi siedo davanti al computer, felice di avere qualche ora per scrivere, e invece le mie preziose ore passano e le dita sulla tastiera scorrono a rilento. Mi inceppo, scrivo e cancello, nessuna parola mi sembra quella giusta, annaspo. Compongo parole che non fanno musica. Altre volte sono in fila alla cassa, o in macchina, o davanti alla scuola delle mie figlie e ho in testa una voce che non riesco a fermare, scrive imperterrita nonostante il chiasso intorno, le faccende da sbrigare, la vita che chiama. Frasi che spuntano fuori già perfette come se le avessi scalpellate per ore. Allora cerco di fermarle dentro, le appunto sul cellulare, su uno scontrino, su un tovagliolo sottratto al bar.
Da qualche giorno ci penso di continuo, ma l’ispirazione da dove viene? Che cos’è?
Nel corso dei secoli hanno parlato dell’ispirazione in tanti, dagli antichi greci, che la intendevano come il soffio delle Muse guidate da Apollo, dunque la vedevano come una forza esterna e superiore, ai poeti italiani del Dolce Stil Novo, che la identificavano con la donna amata, trasfigurata in creatura angelica, ai poeti romantici, secondo cui l’ispirazione era indotta dal Genio, una specie di Dio che parlava dentro di loro, ma in ogni caso l’ispirazione è rimasto un fenomeno perlopiù avvolto da un’aura di mistero, un qualcosa che nessuno sa spiegare fino in fondo.
Beh, per me in origine c’è un nodo. Sì, un nodo, un groviglio inestricabile che si pianta in un punto del petto, dalle parti dello sterno. Spesso la mattina al risveglio, forse residuo di sogni dimenticati, ma non sempre. A volte anche di giorno, così, all’improvviso. Può sembrare un po’ infausto, a pensarci, ritrovarsi con un nodo nel petto, ma non sempre lo è. Voglio dire, anche un’emozione di gioia può ingarbugliarsi, non solo l’angoscia o il dolore, e magari si tratta di più emozioni congiunte, gioia e nostalgia, per esempio, sono un’accozzaglia perfetta, quando ci si mettono. Però, è vero, i nodi sono un po’ ingombranti quando poi, in un modo o nell’altro, la tua giornata deve andare avanti. E allora man mano che cammini, o cucini, o guidi, o aspetti tua figlia che esce da scuola cercando, per quel giorno, l’angolino più isolato che c’è, allora senti quei fili intricati che tirano da una parte all’altra, una spinta interiore. Sciogliere il nodo. L’ispirazione sta lì, in quella tensione a sciogliere, finché le parole non fluiscono, una dietro l’altra, districando i fili di quell’emozione che mi s’era ingarbugliata dentro.
E a voi come succede? Chiedo a voi: l’ispirazione che cos’è?
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